destionegiorno
Sono originario di Cuorgnè (TO), un paese nel verde Canavese, non lontano dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, dove fischia la marmotta, saltella il camoscio e regna maestoso lo stambecco...comunque anche la grandiosa capitale sabauda non dista molto, intrisa di storia...Da un pò d'anni abito a ... (continua)
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Marco Cortese
Dello Ionio l'acque
sono ancora in ricordo
d'Io le peripezie,
ché Giove libertino
ella soggiogò, in velata nube
ad appagare i desideri suoi amorosi
Invano, misero Dio credé
di trar inganno in Giunone,
allorché ella scoprì il misfatto
e la nube cacciò via
Ria sorte toccò alla bella,
per lenire il sospetto
il Giove impenitente
tramutò in pasciuta giovenca
M'ancor non cheta nel dubbio
Giunone del bel animale chiede dono
ed al custode dai cento occhi, Argo
la mette in consegna
In Giove nasce pietà
ed il messaggero degli dei, Mercurio
invia, ché dal suo abile flauto
reca sonno eterno ad Argo
Irata riviene la vendetta
di colei ch'è regina d'Olimpo
e in tormento lancia un tafano orripilante
a molestare la sfortunata fanciulla
E allor ella fugge verso l'ignoto
inorridita, impaurita, esasperata
e dalle ioniche rive attraversa
a giunger le straniere calde terre
sovrastate da l'invitte piramidi,
a divenire bella fanciulla
Or la figlia d'Inaco acquoso
ché il fiume di lui lambisce Argo,
è divenuta l'Iside d'Egitto
e il figlio dell'unione col dio saettante
Epafo, anch'egli Api, il dio bue |
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«Trama: Io, figlia del re fiume Inaco, è circuita da Giove, in forma di nube. Giunone scopre il misfatto e Giove trasforma Io in giovenca, per evitare sospetti. Giunone, ancora dubbiosa, chiede in dono la giovenca, dandola in consegna al guardiano Argo, poi addormentato ed ucciso da Mercurio, per liberare Io, su ordine di Giove. Irata, Giunone, manda un tafano enorme contro Io, costretta a fuggire, via coste Ionio, in Egitto, dove ridiventa umana e diviene pure Iside e il di lei figlio, nato dall'unione con Giove, Api» |
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